Cenni di immunologia e immunità omeopatica

Dr. Daniele Raffa

Il sistema immunitario consente di mantenere integra la costituzione di ciascun soggetto nella sua stretta e specifica individualità sia fisico-funzionale che psico–comportamentale e infine regola i suoi adattamenti.

La tipicità di ciascun soggetto è rappresentata dalle sue caratteristiche genetiche e regolata da un sistema di neuro secrezioni, mediato sia da stimoli endogeni che esogeni; essa altresì raccoglie l’eredità dal suo gruppo di provenienza ed appartenenza (inteso come insieme di attitudini, peculiarità morfo–funzionali ecc.), ed infine tutela le proprietà del suo territorio originario.
Ben sappiamo che molte sostanze chimiche squilibrando le fisiologiche attività cellulari alterano il comportamento del soggetto trattato cosi come la selezione genetica che dissocia le caratteristiche complessive nel tentativo di enuclearne alcune o privilegiarne altre e da origine ad un impoverimento ed un disordine della struttura dell’organismo vivente che si manifestano con effetti cangianti patologici a livello organico–funzionale.

La medicina omeopatica rispetta la stretta individualità di ogni organismo vivente e si presenta come una terapia che lascia integro l’intero corredo morfo–attitudinale e psico comportamentale in quanto non avendo effetti collaterali tossici né inibitori o acceleratori, non induce alcun condizionamento molecolare coercitivo sui tessuti, organi e ghiandole che regolano il comportamento di ogni specie, genere e individuo.

Gli adattamenti ambientali evolutivi naturali sono differenti dai condizionamenti farmacologici, alimentari e sociali artificiali dovuti agli effetti degli xenobitici che non inducono adattamenti evolutivi per la migliore resistenza e rappresentazione della specie bensì danno origine a manifestazioni che causano detrimento e squilibrio del sistema individuale costituzionale.

L’omeopatia potenzia l’immunità innata che è aspecifica e capace di difendere l’organismo da un’infinità di cause morbigene esterne.

L’omeopatia ci consente di evitare tutti quei danni immunitari provocati dalle sostanze chimiche alle superfici respiratorie, digerenti, genito–urinarie e cutanee che sono le prime fondamentali barriere naturali del contatto–esercizio naturale antigenico in quanto l’omeoterapia è esplicitata tramite prodotti naturali che hanno alcuna interferenza con la sostanza cellulare e tissutale.
Inoltre la medicina omeopatica, non modificando il Ph intestinale come succede con le sostanze chimiche che, per essere assorbite necessitano di un ambiente acido o alcalino, non lede le secrezioni  delle ghiandole intestinali né interferisce con l’attività della flora microbica intestinale che alterate danneggiano l’assorbimento dei principi nutritizi oltre che cagionare infiammazioni croniche ed alterazioni della peristalsi.

Il farmaco omeopatico è naturale, atossico e perfettamente compatibile con la fisiologia dell’organismo vivente in quanto non provoca alcun effetto collaterale dannoso.
Le sostanze chimiche sono definite con il termine xenobiotico (estranee all’organismo quindi innaturali) e pertanto potenzialmente tossiche e causanti  effetti collaterali; come tali interferiscono sui meccanismi molecolari biochimici umorali e cellulari dell’organismo con conseguenze più spesso lesive (dose, ripetizione, durata, frequenza, associazione di più farmaci , interferenze, blocchi qualitativi ecc.).

Le sostanze chimiche nel loro impiego presentano un reale rischio, cioè quello di non poter valutare  nella clinica esattamente lo stato funzionale del ricevente che ha caratteristiche strutturate individuali e insondabili oltre che a momenti di ridotta funzionalità.

L’omeoterapia offre il vantaggio importante di potersi perpetuare anche per periodi molto lunghi senza causare alcun danno collaterale.

Inoltre l’età avanzata, come quella giovanissima dei soggetti, costituisce un fattore reale di rischio per lo sviluppo della tossicità dei farmaci chimici sia per la fisiologica riduzione delle funzioni escretorie e metaboliche nel primo caso che dei processi formativi strutturali cellulari nel secondo caso. Tale rischio aumenta nei pazienti anziani affetti da diabete, nefropatie, epatopatie, cardiopatie congestizie ecc..

Il farmaco omeopatico, a differenza di quello chimico, non induce la mutazione e la resistenza degli agenti infettivi e sappiamo di quale importanza clinica sia tale fenomeno.

Le immunodeficienze cagionate dalle terapie chimiche sono un’altra grave e reale evenienza per la quale è fondamentale privilegiare la omeoterapia.

Le malattie autoimmuni e le allergie costituiscono un importante stimolo all’impiego delle terapie omeopatiche che le curano invece che scatenarle.

Infine, il farmaco omeopatico tramite il criterio medico scientifico dell’analogia agisce su tutto l’organismo contemporaneamente e complessivamente come un neuro-endocrino trasmettitore, mediatore e regolatore centrale al fine di bilanciare gli stimoli in eccesso o in difetto delle attività cellulari che costituiscono gli antefatti di un’infiammazione o disfunzione. Cosi agendo l’omeoterapia preserva e garantisce l’omeostasi cellulare ed interstiziale con conseguente ottimizzazione sia dell’attività immunitaria cellulare ed umorale, sia del trofismo tissutale che infine della “pulizia” ambientale organica (drenaggio).

In virtù del meccanismo di azione sopra descritto del farmaco omeopatico, sapendo bene che esiste una strettissima relazione direttamente proporzionale tra le condizioni generali del paziente (stato psico-fisico) e la funzionalità del sistema immunitario, e che inoltre la giusta regolazione dei suoi processi cellulari ed umorali (produzione, differenziazione, trasporto e attivazione) delle componenti immunitarie, comprendiamo bene quale importanza abbiano le terapie omeopatiche che agiscono su l’organismo intero contemporaneamente e complessivamente proprio come l’immunità richiede.

MEDICO VETERINARIO OMEOPATA

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